Una donna razionale, fredda. Colori carichi, saturi.
Guardaroba esagerato. Trucco, capelli e modelle perfettamente posizionati,
immobili, illuminati da una luce del tutto (e nemmeno nascosta) artificiale.
Siamo in un'altra dimensione
della fotografia di moda, dall'atmosfera pesante, surreale e misteriosa di
Jean-François Lepage.
Con il suo approccio simile a
quello delle arti plastiche, Lapage rappresenta le sue opere come un incrocio
tra pittura, cinema, fotografia, disegno interpretando un modo diverso di
vedere il mondo della moda e dell’haute-couture.
In ogni scatto suggerisce un
''mondo mentale nascosto'' e cerca di mostrare
cosa potrebbe accadere se per una frazione di secondo si rimanesse
sospesi tra le due dimensioni spazio-tempo senza alcun punto di riferimento: ''possiamo solo guardare dentro noi stessi
e vedere chi realmente siamo''.
Traducendo le sue visioni in
accattivanti fotografie, disegni, dipinti e collage, Lepage ferma il
tempo per vagare nei paesaggi surreali e nei momenti del subconscio catturati
tra i movimenti coscienti dell'individuo.
Si propone come fotografo di
moda e artista visivo, non solo per il
suo approccio innovativo di fondere i due mondi in un suo universo concettuale
di realizzazione dell'immagine, ma anche per l'uso del disegno e collage
decostruito, infatti l’artista spinge ulteriormente il suo lavoro a esplorare
le sue intuizioni sulle individualità, la mortalità e le forze inespresse,
guidando i sublimi istinti emotivi della mente umana. L'effetto risulta, sia rilassante che fisicamente inquietante...continua a leggere su viviconstile.it
Nessun commento:
Posta un commento